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venerdì 11 agosto 2017

STORIE DI BULLI, un libro di Sonia D'Alessio



Violenza e paura. Angoscia di non essere nessuno, terrore di non riuscire a essere quel che si vorrebbe, ansia di non essere degni del gruppo, approvati e accettati; incapacità di reagire, rimanendo spettatori passivi. Perché il bullismo ha tanti tasselli. C’è la vittima principale, che è sempre un ragazzo perbene. E poi ci sono quelli che si sono “smarriti”; come il carnefice, o la ragazza che si fa trascinare perché senza orientamento, e finisce anche lei preda dei bulli; o i genitori che a volte non sono di aiuto. O gli spettatori, omertosi, incapaci di denunciare. Persi.
Una storia di bullismo che si snoda tra quinta elementare e seconda media, raccontata da due punti di vista, che si alternano capitolo dopo capitolo; sono due facce della stessa medaglia. Lui è Luigi, la vittima; chiuso, educato, pianista, poeta. Lei è Asja, una dei carnefici, ragazza senza orientamento e dalla personalità acerba; ci racconta come si è ritrovata nel gruppo dei bulli chiamati I DIAVOLI NERI. E come ne è uscita e si è riscattata.
Una storia di bulli sbullizzati e nastri riavvolti.  Parecchi gli spunti di riflessione.

TRAMA
Gino è un ragazzino sensibile che ama la lettura, suonare e scrivere poesie.  Vittima di bullismo a scuola, diventa chiuso e silenzioso. I bulli costituiranno poi la BANDA DEI DIAVOLI NERI compiendo atti di vandalismo, teppismo, violenza contro persone, ambiente, cose. All’interno della scuola, allagate aule, distrutte verifiche didattiche. I Diavoli vengono colti in flagranza di reato e portati davanti al Procuratore Minorile. Protetti dai genitori, se la cavano.
Il capo della banda accusa Luigi di aver fatto la spia con i professori e convince gli altri a vendicarsi di lui. Il ragazzino viene trascinato in una stalla, insieme a Martino, l’unico dei compagni di classe che si è ravveduto e ha abbattuto il muro dell’omertà, l’unico che gli è amico. Vengono picchiati, spalmati di letame e abbandonati.
Ad aiutarli sarà Asja, che finalmente trova il coraggio di ragionare con la propria testa, la forza di un gesto eroico.
                                           

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