Declinano
piano
gli ultimi fantasmi della notte,
evaporando nell’alba lattiginosa.
Eccomi.
Sono presente a me.
Assorbo come una spugna,
sotto la foglia delle palpebre socchiuse,
gli albini raggi del sole
che filtrano dalle persiane.
Il giorno si stiracchia e sbadiglia,
inciampando
maldestro
sulle carambole degli ultimi miei sogni.
Sogni d'amore.
Un gallo canta in lontananza.
Scivolo giù dal letto,
mi accoccolo nell’enorme poltrona
in cucina,
in
attesa del mio tè.
Lo spazio si rimpicciolisce
di colpo attorno a me,
il silenzio e gli odori della cucina
mi avvolgono in una calda coperta.
Chiudo gli occhi
a immaginare
il bacio del buongiorno.
E mentre sorseggio nel mio eremo
un caldo tè
scopro che sopportare con dignità
la propria solitudine
in fondo vale la pena.
Dopotutto...
domani è un altro giorno!
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