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martedì 12 novembre 2019

Femminilità é consapevolezza sensoriale. Le dee sporcaccione

 C'è un essere che vive nel sottosuolo selvaggio delle nature femminili. Questa creatura è la nostra natura sensoriale, e come tutte le creature complete ha i suoi cicli naturali e nutritivi. Questo essere è curioso. Reagisce agli stimoli concernenti i sensi: la musica, il movimento, il cibo, le bevande, la pace, la quiete, la bellezza, l’oscurità. Questo è l’aspetto femminile che possiede il calore. Non un calore che si esprime in: «Facciamo del sesso». È piuttosto una sorta di fuoco sotterraneo che talvolta divampa, talaltra lentamente brucia, ciclicamente. Nella donna, il calore non è uno stato di eccitazione sessuale ma uno stato di intensa consapevolezza sensoriale che include la sua sessualità, ma a essa non si limita. C'è un aspetto della sessualità femminile che nei tempi antichi veniva detto oscenità sacra, non nel senso che ha assunto oggi la parola, ma inteso come saggezza e intelligenza nella sessualità. C'erano un tempo culti dedicati alla sessualità femminile irriverente, che non erano dispregiativi ma intesi a ritrarre parti dell’inconscio che rimangono tuttora misteriose e sconosciute.
(da “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés)

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