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giovedì 6 settembre 2012

ANCORA RECENSIONI! Un sicuro possesso della penna: Una climax strepitosa


di Maria
 
Bellissimo, l’incipit! Perchè l’Autrice campana (che al suo esordio  si misura con una sfida difficile, quella di aver scelto un io narrante maschile), dimostra un sicuro possesso della penna, allorché riesce a creare nel primo capitolo l’atmosfera sofferta e silenziosa che avvolge un letto d’ospedale, il ritmo sommesso del tempo che goccia inesorabile come una clessidra, infine il contrasto stridente tra i silenzi e il vento, il mondo di dentro e di fuori, che si confondono. Ma nel secondo capitolo, con un balzo repentino, sa cambiare registro, stile e atmosfera e ci catapulta negli antichi cortili, festanti di grida, di giochi, conte e battimani in vernacolo. Sa creare atmosfere diverse destreggiando meravigliosamente le pause e i silenzi che danno il ritmo giusto alla  narrazione e la sanno rendere cinematografica. La climax  è una VERA CLIMAX: è la cronistoria della tragica alluvione del 1998 che affondò Sarno. Lì l’Autrice dà ancora il meglio di sè, come può farlo solo chi ha visto con i suoi occhi una gigantesca catastrofe.  Il finale è scenografico: l’opera si chiude nei cortili, a chiasmo: la narrazione ha coperto oltre un secolo di storia. Tutto è cambiato, i giochi sono cambiati. Però... si gioca ancora! 
 

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